Da dove cominciare? Reda Rewoolution Raid: due giorni di sport a contatto con la natura. Siamo alla nostra seconda partecipazione. Team sherpaonline.it: Gianni, Jacky ed io... un trio collaudato. Jacky allenatissimo e carichissimo, Gianni non molla mai ed io do il massimo... Sveglia all'alba (3.45) perché la location è Arco(Tn). Appuntamento sotto casa mia alle 4.15. Faccio la solita colazione super anche se a quest'ora non mi andrebbe. Arrivano Gianni e Jacky, scendo. Carichiamo la bici ed il clima è quello giusto. Si ride e si scherza facendo battute a raffica. Il viaggio passa velocemente. Arriviamo molto presto. Non è ancora gonfio l'arco della partenza. Decidiamo di andare in centro a fare una seconda colazione. Scarichiamo le bici e ci fiondiamo nel primo bar aperto.
Torniamo al race office e cominciamo a preparare le borse. Una da lasciare in macchina per la doccia al ritorno domani sera e l'altra da portare con noi per questa notte. La tenda la procurerà l'organizzazione (noi avevamo solo tende da due). Andiamo a ritirare il pacco gara e a fare il controllo del materiale obbligatorio. Ritorniamo alla macchina (essendo arrivati presto abbiamo parcheggiato vicino al race office). Ultimi controlli prima della partenza.... tutto ok. Andiamo al briefing(molto dettagliato e preciso), consegniamo le borse per la sera e le biciclette. Qualche domanda finale e parte la musica... manca davvero poco. Si partirà in MTB, sia oggi che domani (fino ad ora i dettagli del percorso erano sconosciuti!). Tutti con abbigliamento da bici, noi pantaloncini da trail ed io addirittura canottiera! Avevo chiesto all'organizzazione per telefono come mai invitavano ad usare scarpe da trail e mi era stato detto che il percorso non era agevole e con le scarpette da bici avremmo avuto difficoltà. Vedo però che in pochi hanno rinunciato alle tacchette! Chiedo lumi e mi dicono che il motivo è semplicemente la comodità di non dover portare le scarpe da trail nello zaino!!!! Mi maledico per aver dato retta agli organizzatori (non lo faccio mai)!!! Ho anche dovuto tribolare venerdì sera per cambiare i pedali rubandoli alla bici di mia moglie (i Crankbrothers Egg Beater non sono il massimo con le scarpe da trail) !!!!! Rimpiangerò lungo tutto il percorso (soprattutto in discesa) di non avere ai piedi le NorthWave !!!! Ormai è acqua passata.... ci richiamano nella griglia di partenza, i chip sono attaccati al pettorale, per cui bisogna fare attenzione a non perderli, pena la squalifica. Prendiamo le bici e andiamo alla partenza. Foto e... VIA!! Si parte piano perché ci sono stati problemi con la viabilità, per cui davanti a noi c'è una "safety bike" che ci scorta fino alla seconda lanterna. Qui ci lascia sfogare ed il ritmo sale subito.... Io e Jacky allunghiamo su Gianni e arriviamo alla terza lanterna in largo anticipo. Lo aspettiamo, facciamo la foto e decidiamo di mollare un po... siamo qui per divertirci e per fare una gara a squadre! Si sale bene, ad un ritmo tranquillo ma non eccessivamente lento. Si chiacchiera e si gode del panorama... la vista su Arco è bellissima, siamo in un ambiente davvero stupendo. La salita è tosta e in men che non si dica si guadagna quota. Superiamo molti team anche perché il percorso bike è identico sia per il corto che per il lungo. Mano mano che passa il tempo ci si sparpaglia per il percorso e non si trovano più ingorghi alle lanterne. Jacky è il nostro navigatore, non sbaglia un colpo, grande!!! Arriviamo al tratto facoltativo e decidiamo di addentrarci nell'aera. Siamo in larghissimo anticipo sul cancello orario, per cui non avremo problemi. Decidiamo di "prendere" prima la 7 e la 8 perché si trovano sul nostro percorso, poi faremo le prime sei. In quest'area la sequenza non conta. Troviamo facilmente le lanterne nonostante la mia bussola faccia un po i capricci (la navigazione da una lanterna all'altra è espressa in gradi in quest'area). Individuiamo lo sterrato che dovremo prendere finita l'area per arrivare al campo base dove lasceremo le mountain bike. Ci dirigiamo verso le altre lanterne. Tutto ok, in poco tempo riusciamo a "prenderle" quasi tutte. Dopo la 5 però qualche cosa non torna... non riusciamo a trovare la 6. Giriamo per una decina di minuti dopodiché decidiamo che non vale la pena insistere, il guadagno sarebbe poco rispetto alla perdita di tempo. Saliamo sulle bici e ci dirigiamo verso il campo base. Appena arrivati molliamo le bici e partiamo per la sessione di trail. Il sentiero è subito ripido (il campo base è a 1.100mt SLM e durante il trail arriveremo a toccare i 2.000mt SLM), per fortuna nel bosco. Il caldo comincia a farsi sentire.... Usciti dal bosco siamo intorno ai 1.500mt per cui l'aria è fresca, si sta bene. Vediamo la cima della montagna e cominciamo ad accusare i sintomi della fatica (è da quasi quattro ore che siamo in gara). Piano piano la vetta si avvicina. Gianni ha un cedimento quando un atleta di un altro team decide di mollare (saltare la lanterna della cima vorrebbe dire avere una penalità di 60 minuti!). Noi cerchiamo di rimanere imparziali e lasciamo decidere a lui... ci pensa un po e, alla fine, ci dice che non molla e riparte bello allegro a passo deciso verso la cima. Siamo tentati di tagliare per salire dritti ma concludiamo che non guadagneremmo tempo e ci "cuoceremmo" solo le gambe (e la gara continua anche domani!). Facciamo il sentiero ed arriviamo in cima. Qui ci accorgiamo che la lanterna non è alla croce ma sull'altro versante e che per raggiungerla dobbiamo scendere di circa 100mt di dislivello!!!! Dei ragazzi dell'organizzazione ci offrono dell'acqua (ne abbiamo bisogno!) e, una volta dissetati, ci armiamo di coraggio e imbocchiamo il sentiero che scende. La lanterna non si vede e iniziamo a credere di non averla vista... per fortuna ad un certo punto Jacky urla "eccola"!!! Facciamo la foto e invertiamo la rotta. La salita è penosa, il sentiero ripido e friabile. Arriviamo in vetta stanchi ma per fortuna adesso inizia il bello!!! Giò drezz!!!Ci fiondiamo a tutta urlando verso il fondovalle sulla direttrice che dalla cima porta al tornante dove dovrebbe esserci la prossima lanterna. I pratoni sono molto ripidi ma la voglia di mollare è tanta da non farci nemmeno accorgere delle pendenze! In un batter d'occhio siamo al tornante e vediamo in effetti la lanterna. Foto e via sulla mulattiera che scende dagli alpeggi. Siamo carichi, Anche Gianni si è ripreso bene. Superiamo un paio di team e, finalmente, vediamo il campo base. Allunghiamo e passiamo il traguardo contenti! Le fatiche non sono finite.... Per prima cosa ci dissetiamo con l'acqua messa a disposizione dall'organizzazione, poi mangiamo un po di frutta (mele e banane) e, alla fine, ci rilassiamo qualche minuto e ci godiamo il bel sole caldo. Non c'è la doccia, il rifugio ha un solo bagno e, ovviamente, ci sono un sacco di persone che si devono lavare quindi c'è la fila al lavandino. Io opto per una fontanella all'esterno giusto per darmi una sciacquata a gambe, braccia, testa e faccia. Ci cambiamo, stendiamo i vestiti sudati e iniziamo a montare la tenda. In pochi minuti è pronta, infiliamo materassini e sacchi a pelo all'interno e lasciamo le borse ed il resto fuori. Chiacchieriamo un po, poi decidiamo che un po di relax non ci farebbe male, così ci sdraiamo in tenda in attesa della cena. Comunicano che sarà pronto a partire dalle 18.15. Verso le sei usciamo e prepariamo tutto per la notte. Infiliamo le borse in tenda (credo sia almeno da 5 o addirittura 6 perché è davvero grande! o forse è che sono abituato alla camp minima 2 che per due è davvero "minima" ;) e ritiriamo i vestiti stesi in modo che l'umidità della notte non bagni tutto (in molti faranno questo errore e si ritroveranno tutto bagnato l'indomani). Andiamo verso il rifugio e ci mettiamo in coda per la cena. Primo: pasta al ragù, secondo: arrosto con verdure. A seguire frutta a volontà. Mentre siamo in coda facciamo amicizia con un team misto iscritto al percorso corto. Una ragazza è delle nostre parti, una del lago di garda e il ragazzo è del lazio. Sono simpaticissimi e ci sediamo al tavolo con loro. La cena passa tra racconti vari e risate continue. I ragazzi dell'organizzazione sono fortissimi e ci tengono compagnia. Rinunciano alla loro cena (ne verrà preparata un'altra per loro in seguito) per permetterci di fare il bise anche il tris. Dopo aver mangiato barrette per tutto il giorno, la voglia di qualche cosa di diverso è davvero tanta. Rimaniamo ancora al tavolo a chiacchierare e una delle ragazze ci spiega che è vegana. Per la gara si è preparata delle squisitezze supercaloriche, ci promette che ce ne farà provare una... Quando la stanchezza prende il sopravvento, ci incamminiamo tutti insieme verso le tende. Ci salutiamo e ci infiliamo nei sacchi a pelo. La notte, ovviamente, passerà lentissima e senza chiudere occhio. Per fortuna il tempo, seppur lentamente, alla fine passa sempre. La colazione è alle 8, alle 10 ci sarà il briefing ed entro quell'ora dovremo aver smontato la tenda e preparato le borse. Mi alzo molto presto, come sempre. Credo siano le 6. Cero di non far rumore, mi vesto, prendo quello che mi serve, faccio qualche foto ed esco. Il rifugio è ancora chiuso, quindi mi dirigo verso il bosco per i bisogni fisiologici. Mi lavo alla solita fontanella e mi godo l'aria frizzante del mattino. Realizzo che in molti non sapevano che la notte avrebbe portato questa incredibile umidità. Le tende sono fradicie, i vestiti stesi anche. Qualcuno ha lasciato addirittura fuori le scarpe e le borse! Sveglio i miei compagni e, con calma, andiamo al rifugio. Non sono ancora le 8 ma siamo già tutti qui. Fa freddo, non mi pento di aver portato il piumino pesante. Finalmente aprono il rifugio e si comincia la fila per la colazione. Per fortuna ce la caviamo in pochissimo tempo. Ci sediamo ancora con i nostri amici della sera prima e "cacciamo quattro balle". Colazione spettacolare: the, latte, caffè americano, biscotti secchi, fette biscottate, marmellata, burro, cereali... insomma meglio che in hotel! Quando siamo sazi ritorniamo alla tenda per smontarla. in "quattro e quattr'otto" la tenda è nella sua sacca con paleria e picchetti. Ci cambiamo per la gara (stesso abbigliamento di ieri) e andiamo al briefing. Tutto chiarissimo: la prima parte di discesa in MTB è pericolosa, bisogna stare attenti! Prendiamo le bici, entriamo in griglia e VIA! Si riparte per questa seconda giornata di sport e natura. Ce la prendiamo con calma per evitare la ressa al primo checkpoint. Ripartiamo ed io vado avanti, sbaglio strada e mi accorgo solo dopo circa un chilometro. Chiamo gli altri e, per fortuna, li sento sulla strada sopra di me. Gli urlo di non fermarsi e di continuare, li raggiungerò io.... Mi tocca tornare indietro (in salita) fino al bivio e poi, sempre in salita, raggiungerli. Quando li riprendo ho già le , lo sforzo è stato grande. Per fortuna la strada spiana e, tenendo un rapporto agile, riesco a sciogliere i muscoli. I sentieri che percorriamo (e che abbiamo percorso il giorno prima) sono molto belli e alternano tratti di mulattiera ben pedalabile a tratti molto tecnici dove diventa difficile stare in sella. Questa seconda giornata di MTB prevede più discesa che salita e ce la caviamo in fretta. Rischiamo di saltare una lanterna perché lanciatissimi in discesa... Alla fine le "prendiamo" tutte e arriviamo al race office dove lasciamo le bici. Si riparte subito con il trail. Guardiamo la cartina e ci convinciamo che guadando il fiume taglieremo un gran tratto di asfalto (circa 1km) così ci buttiamo dentro e, scivolando e appoggiandoci alle rocce affioranti, lo attraversiamo nonostante la forte corrente. In realtà non abbiamo guadagnato niente in termini di tempo. Oltretutto adesso abbiamo i polpacci ghiacciati e iniziare a correre non è il massimo! Poco male, partiamo tranquilli sulla ciclabile d'asfalto che ci porterà al sentiero dove inizieremo la salita. Troviamo il punto della prima lanterna ma nessun cartello... per fortuna il ragazzo del bar li accanto ci spiega che il cartello c'era ma è sparito. Scrive sulla lavagna dei menu il numero 6 a fa la foto con noi! GRANDE!!! Ripartiamo e troviamo le altre lanterne senza difficoltà. Inizia il sentiero e "tira" subito da matti. Siamo con un altro team di atleti sulla 50ina. Tutti con gadget del "tor des geants"... si vede lontano un miglio che sanno il fatto loro. Passo veloce in salita, corsa decisa in falsopiano. Gli stiamo dietro e troviamo un'altra lanterna insieme. Procediamo allo stesso passo e ad un certo punto ci rendiamo conto di aver saltato un checkpoint. Nessuno lo ha visto, così torniamo indietro di una ventina di metri. C'è un bivio e ci tornano in mente le parole dette al briefing "dovete salire un po per trovare la lanterna". Prendiamo il sentiero in salita (un muro) e in effetti dopo una cinquantina di metri troviamo il checkpoint. Arriva anche un altro team con una ragazza che si lamenta dell'organizzazione e fa considerazioni non proprio carine nei confronti della gara. Siamo tutti concordi sul fatto che sta esagerando. Poco dopo riprendiamo la corsa e ci stacchiamo dagli altri team. Abbiamo qualche indecisione sul percorso ma ritroviamo subito la via giusta. Arriviamo alla falesia dove ci sarà la prova speciale di arrampicata. Entriamo nel "cancello" e fermiamo il tempo... un po di relax. Ci sono molti team del percorso corto che sono già impegnati nella prova. Jacky ed io arrampichiamo, Gianni no. Non è preoccupato anche se ci hanno detto che sono tiri di 5a. Da sotto non sembrano impegnativi. Calcare con molte fessure e maniglie, appoggiato... insomma sembra facile. Ci dimentichiamo che abbiamo le scarpe da trail.... Decidiamo il tiro che faremo e vediamo che il passaggio di 5a e nella parte finale. Un paio di metri e mezzo ben fessurati e con maniglioni, ma verticali. E' il nostro turno, va Jacky. Sale senza problemi fino al passaggio che da il grado al tiro. Li "tasta" un po con le mani al di la del muro e poi si tira su. Comincio a pensare che li avrò delle difficoltà essendo più basso di lui... Poco male, tocca a me. Salgo tranquillo e me la godo anche se con le scarpe da trail non ho sensibilità e nel 90% delle fessure non riesco ad infilare la punta! Salgo in aderenza senza problemi e quanto arrivo al passaggio inizio a "tastare" fin dove riesco. Non trovo nulla, mi attacco alle fessure sul muro e tiro. Riesco ad alzarmi ma non trovo appoggi per i piedi. Alla fine faccio un passo molto lungo e trovo uno sperone che è perfetto. Punto il piede, lo carico e mi tiro su. Sono alla sosta, faccio un cenno e mi calano. Gianni se la cava molto bene, sale tranquillo fino al muretto e li riesce a tirarsi su bene. Ottimo! Prova superata! Scopriremo poi che in molti piegavano a sinistra sull'altro tiro per evitare il passaggio. Mangiamo una barretta, beviamo e usciamo riattivando il conteggio del tempo. Ormai la strada è quasi tutta in discesa. Siamo carichi, manca poco! Troviamo le lanterne che ci mancano e, alla penultima, veniamo avvisati da un altro team che l'ultima è stata soppressa a causa di un evento al castello di Arco. Non sappiamo se crederci o no, ma alla fine ci fidiamo e tagliamo giù dritti verso il paese. Siamo contenti e corriamo forte, Gianni non molla e resta attaccato a noi. Siamo ormai a poco più di un chilometro dal traguardo e corriamo insieme ad un altro team. Vogliamo lasciarli indietro ed acceleriamo. Loro non mollano e nemmeno noi. Ci giriamo e scopriamo che Gianni non c'è. Anche loro hanno perso un compagno e non possiamo arrivare distanziati. Rallentiamo e aspettiamo gli altri quando manca poco più di un centinaio di metri. Arriva prima il compagno dell'altro team, tagliano il traguardo e fanno le foto di rito. Noi siamo li dietro ma aspettiamo che finiscano loro per tagliare il traguardo anche noi con tutti gli onori!!! Siamo contentissimi, stanchi, contenti di aver finito ma anche tristi perché la gara è "già" finita..... Foto, congratulazioni da parte dello staff e ristoro finale. Redbull e controllo checkpoint. Dopodiché si ritorna alla macchina a prendere le borse per fare la doccia. Dopo due giorni di sudate sembra di stare in paradiso!!!! Ci incrociamo con gli amici del team misto e ci diamo appuntamento al ristorante. Mangiamo un bel piatto di pasta e beviamo una birra rigenerante. Ritorniamo al race office in attesa delle classifiche, più per curiosità che altro. In molti se ne sono già andati e anche noi, visto che la strada del ritorno è lunga, siamo tentati di andarcene. Alla fine rimaniamo, complice il sole che ci scalda e rende l'attesa molto piacevole (oltre alla redbull che scende in gola che è una meraviglia!). Arrivano anche i nostri nuovi amici e chiacchieriamo in attesa delle premiazioni. Si comincia dal primo team femminile assoluto. Foto di rito con organizzatori, assessori ecc... si passa alle premiazioni per il percorso corto: terzo, secondo e primo posto. Ora tocca al primo shop assoluto (team sponsorizzato da un negozio) del percorso lungo. INCREDIBILE!!!! Veniamo chiamati a ritirare il premio!!! Team sherpaonline.it!!! Tutti e tre, increduli, gridiamo per la felicità. Ci alziamo e andiamo a ritirare i premi, foto, strette di mano, tutto come da manuale! FANTASTICO!!!!! Ci regalano una maglietta rewoolution a testa e un assicuratore climbing tecnology click-up oltre, ovviamente, al riconoscimento di plexiglass come primo team shop del percorso lungo! Ritorniamo a sederci e gli amici ci fanno i complimenti. Seguiamo le premiazioni dei primi tre team assoluti del percorso lungo e rimaniamo ancora un po a chiacchierare di quanto sia stato inaspettato questo premio! Ci salutiamo e andiamo alla macchina. Facciamo ancora qualche foto con le borse dello sponsor e partiamo per rientrare a casa. Troveremo un sacco di coda per arrivare all'autostrada, d'altronde con una giornata di sole c'era da aspettarselo. Tappa in autogrill per rifocillarci e poi via filati a casa a riposare!
Devo dire che davvero non ce la aspettavamo e per questo è stato ancora più emozionante! La gara è davvero bella ed è un vero peccato che non verrà più organizzata (l'anno prossimo saranno impegnati nell'organizzazione dell'Orobie Ultra Trail OUT)....
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