Tramonto

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DarioWilly2014 thumbHo partecipato anche l'anno scorso a questa bellissima gara che, peraltro, è organizzata dalla mia società: l'O.S.A. Valmadrera. Quest'anno, però, è tutto cambiato. Il percorso è più lungo (24km) e il dislivello decisamente maggiore (2.000D+). Per fortuna la giornata è bella anche se nei giorni precedenti ha piovuto molto. Arrivo, ritiro il pettorale ed incontro un sacco di amici. Chiacchieriamo intanto che aspettiamo che arrivi l'ora della partenza. Non fa caldissimo e tantissimi atleti hanno l'intimo sotto la maglia. Io ho solo la divisa. In effetti quando tira un po di vento ho qualche brivido di freddo. Mi passerà non appena inizierò il riscaldamento. Così è.... Non appena inizio a riscaldarmi il freddo passa e sto decisamente meglio. A pochi minuti dalla partenza iniziano a circolare voci che bisogna avere il k-way.
DarioWilly14 ScendendoDalCornizzolo thumbPer fortuna ce l'ho nella borsa. Vado a prenderlo e sono pronto per partire. Non sono agitato, sono abbastanza tranquillo. Spero di riuscire a gestire le energie per arrivare bene in fondo. Parto dal fondo, con un ritmo tranquillo. Sin dai primi passi le scarpe (La Sportiva Bushido) mi fanno male. Poco male, sono abituato a quel dolore al metatarso che però normalmente inizia a farsi sentire dopo almeno una o due ore di corsa. Devo averle strette troppo. Penso che correndo si smolleranno i lacci e il fastidio passerà. Purtroppo non sarà così e mi porterò il dolore fino all'arrivo. Inizia la salita, non mi sento male ma ho i muscoli duri. Forse non mi sono riscaldato a sufficienza e tra qualche minuto si scioglieranno. Ma dopo un quarto d'ora i muscoli sono ancora duri. Non riesco a spingere come vorrei ma mi convinco che forse è meglio così, visto che la prima salita è la più lunga e dura del percorso. Continuo tranquillo, riesco a stare al passo con gli atleti che mi stanno intorno (mi dimentico di essere partito dal fondo) e mi dico che non sta andando male. Gli amici allungano e non si vedono più... la gara è lunga ed avrò il tempo di recuperare. Passa la prima salitona, il tracciato spiana ma non riesco ad allungare. Si scende per poi risalire. Arrivo alla fine della seconda salita e realizzo che non è la mia giornata. Non supero nessuno e fatico a stare dietro agli altri. Non importa, vado al mio ritmo. Dopo la salita al Cornizzolo, verso la metà del discesone che porta a San Tomaso comincio ad accusare leggere contrazioni ai quadricipiti. Non sono crampi, ma capisco che devo mollare ancora un po per evitare il peggio. Riesco a gestire la situazione e continuo al mio passo. Faccio davvero molta fatica ma riesco a non farmi superare. Non che importi molto, ma psicologicamente mi aiuta a non mollare. La salita al Zucon  è davvero tosta. Per fortuna non è lunga e un tifo da stadio che si sente già dopo San Tomaso aiuta a stringere i denti. In effetti arrivati lì ci aspettano con campanacci e trombe da stadio, applaudono, battono pacche sulle spalle e, addirittura, ci danno una spinta sull'ultimo sasso! Complimenti davvero ragazzi!!! e grazie di cuore! Quando finalmente inizia l'ultima discesa non capisco come mai le gambe girano meglio. Allungo e passo qualcuno. Purtroppo ormai è davvero troppo tardi, mancano si e no due chilometri. A meno di un chilometro dalla fine prendo una storta alla caviglia sinistra (la solita). Fa male per 5 secondi in cui sto fermo, poi ricomincio a correre e nel giro di altri 20/30 secondi il dolore se ne va. Per fortuna! Ormai sono fuori dal bosco, arrivato al lago vedo l'arrivo. Passo sotto al traguardo e realizzo di aver fatto veramente una pessima gara. Sono arrivato molto distante da chi, più o meno, ha il mio passo. Credo che la motivazione principale di questo flop sia un influenza tenuta a bada con le medicine a partire da lunedì. Ma non importa, è tutta esperienzaLa gara è davvero dura ma anche molto bella. L'anno prossimo mi devo assolutamente rifare. Per il momento non mi resta che allenarmi per le prossime sgambate!
 

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